| (Testo CEI74) 14 1L'uomo, nato di donna, breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce, fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati, se il numero dei suoi mesi dipende da te, se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza: se viene tagliato, ancora ributta e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte, quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà, finché durano i cieli non si sveglierà, né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba, occultarmi, finché sarà passata la tua ira, fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere, aspetterei tutti i giorni della mia milizia finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei, l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre, le alluvioni portano via il terreno: così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va, tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa; siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente e piange sopra di sé.
| (Testo TILC) 14 L'uomo ha vita breve e senza speranza
1'L'uomo, debole fin dalla nascita, vive solo pochi giorni, ma pieni di guai.
2 Come un fiore sboccia e poi viene tagliato, egli, come un'ombra, subito svanisce.
3Eppure tu, o Dio, lo tieni d'occhio e lo chiami in giudizio davanti a te.
4Da chi è impuro non si può trarre nulla di puro.
5In anticipo tu hai deciso per l'uomo la durata della vita. Hai stabilito quanti saranno i suoi mesi. Tu hai fissato i suoi limiti, egli non può superarli.
6Non tenerlo d'occhio, lascialo in pace. Fagli godere la sua giornata di lavoratore.
7Perfino un albero abbattuto ha qualche speranza: può germogliare e rifiorire.
8 Anche se le sue radici invecchiano e il suo ceppo muore sotto terra,
9 germoglierà con l'umidità. Come una pianta giovane metterà rami.
10L'uomo invece muore e così finisce. Una volta morto che cosa rimane di lui?
11Come un lago prosciugato e come un fiume senz'acqua,
12 l'uomo muore e non risorge più. Non si sveglia più finché dura il cielo; non si alzerà più dal suo sonno.
Giobbe chiede a Dio di morire e di essere poi chiamato alla sua presenza
13'Signore, desidero che tu mi nasconda nel mondo dei morti; rinchiudimi là, finché dura la tua collera, e dopo ricordati di me.
14Può un morto tornare a vivere? Io invece aspetterò tempi migliori, aspetterò che questi tempi tristi finiscano.
15Allora mi chiamerai e io risponderò, sarai soddisfatto di me, tua creatura.
16 Ora tu osservi tutti i miei passi, ma allora non baderai ai miei peccati. Tu li perdonerai e li cancellerai per sempre, mi laverai da tutte le mie colpe.
Dio distrugge l'uomo
18 'Come le montagne franano e le rocce si staccano dal loro posto;
19come l'acqua trascina i ciottoli e la pioggia abbondante porta via la terra, così tu, o Dio, distruggi la speranza dell'uomo.
20Tu sconfiggi l'uomo e lo scacci per sempre; lo mandi via e la morte lo sfigura.
21Se i suoi figli si faranno onore, o saranno in disgrazia, egli non lo saprà mai.
22Sente solo il dolore del suo corpo e la sofferenza in tutta la sua persona'.
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